Quando chiedere aiuto allo psicologo
Decidere di chiedere aiuto vuol dire darsi la possibilità concreata di cercare nuovi modi per risolvere uno stato di sofferenza che si sta vivendo, infatti nonostante il nostro desiderio di stare bene e i nostri sforzi di sollevarci, spesso accade che ci ritroviamo a vivere sempre la stessa situazione di disagio e di insoddisfazione.
Purtroppo molte persone vivono il “chiedere aiuto” come un fallimento, una sconfitta nell’ammettere di non essere riusciti a risolvere da soli i propri problemi, con il conseguente timore di essere giudicati deboli o ancora peggio “malati”. Eppure, molte persone sperimentano disagio e malessere, ma in pochi sono consapevoli dello stretto legame esistente tra i propri problemi attuali e i passati condizionamenti famigliari e ambientali vissuti ed ereditati nella propria infanzia. È per questo motivo che, per affrontare i problemi, tendiamo ad usare “metodi” che abbiamo imparato, osservato, sperimentato e che hanno avuto funzionalità nel passato ma che ad oggi sembrano non cambiare ciò che stiamo vivendo e la nostra sofferenza diventa ogni giorno più pesante.
Avere consapevolezza che anche il nostro modo di curarci di noi stessi e del nostro malessere può essere parte del problema è un passo molto importante. Lo psicologo – psicoterapeuta, in questo momento, ci può aiutare ad avere nuove informazioni, ci può aiutare a collegare passato e presente, rappresenta un “facilitatore” che ci accompagna nello scoprire le nostre risorse inesplorate, che ci aiuta ad “aggiornare” i nostri metodi di accostarci al nostro malessere con modalità che tengono maggiormente in considerazione i nostri bisogni attuali e la nostra voglia di essere liberi di essere felici nel qui ed ora.
Chiedere aiuto non è un segno di debolezza, è invece una voglia di impegnarsi per vivere a pieno delle nostre potenzialità e risorse, è una forma di maturità e di coraggio di voler cambiare il nostro stato emotivo e mentale, di voler essere felice.