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La consulenza psicologica è un intervento breve con obiettivi specifici, rivolto alla promozione del benessere piuttosto che al disagio o ad un disturbo. Rappresenta, quindi, un supporto limitato nel tempo che pone al centro dell’attenzione l’analisi di una situazione problematica attuale, che può essere di natura affettiva, sociale, lavorativo, famigliare…
La consulenza psicologica non è una forma di psicoterapia, da essa infatti differisce per obiettivi, modalità di attuazione, tempi e metodi. L’obiettivo principale della consulenza psicologica è accrescere il benessere e migliorare la qualità della vita della persona, attraverso lo sviluppo dell' autoconsapevolezza, l’accettazione delle emozioni, la crescita e l’incremento delle risorse personali. Il ruolo dello psicologo è quello di facilitare il lavoro della persona in modo da rispettarne i valori, le risorse personali e la capacità di autodeterminazione, al fine di “aiutarla ad aiutarsi”.
In occasione del Mese del Benessere Psicologico parteciperò attivamente anche io con consulenze gratuite che si possono prenotare sul sito.
Lo scorso sabato, come sapete, ho tenuto un seminario dedicato al tema dell’Autostima nell’ambito del Mese del Benessere psicologico. E’ stata un’interessante mattinata ricca di spunti di riflessione e di confronto nati anche dalle domande dei partecipanti. Ecco un piccolo riassunto dei temi approfonditi durante il seminario.
Abbiamo risposto a quattro domande fondamentali.
1- Che cos’è l’autostima?
Innanzitutto una definizione di “autostima”: è l’atteggiamento che ciascuno ha nei confronti di se stesso a livello cognitivo (Cosa penso di me?), a livello emotivo (Cosa provo per me?) e a livello comportamentale (Cosa faccio per me?). I problemi di autostima nascono dalla discrepanza tra il Sé ideale (Come vorrei essere?) e il Sé percepito (Come mi vedo?). Insieme abbiamo tracciato il profilo di una persona con bassa autostima ed una persona con alta autostima anche a partire dalle esperienze di tutti.
2- Cosa influenza quotidianamente la mia autostima?
Per rispondere alla seconda domanda ho illustrato i temi delle valutazioni interne (Cosa dico a me stesso?) e delle valutazioni esterne (Cosa dicono gli altri di me? Che impatto ha su di me?). In particolare ho approfondito e spiegato come le nostre opinioni, i nostri comportamenti e le nostre aspettative, influenzano la nostra autostima creando un ciclo di rinforzo o di indebolimento.
3- Come posso proteggere la mia autostima?
Attenzione alla critica interna! La critica è la voce interiore che ci attacca e ci giudica e le persone con bassa autostima hanno una voce critica molto forte. Durante il seminario abbiamo visto come riconoscere la propria critica e come identificarne i messaggi nascosti.
Attenzione alle distorsioni cognitive! Come leggiamo la realtà? Le distorsioni sono “abitudini” di pensiero con le quali interpretiamo la realtà. Questo argomento ha suscitato particolare interesse, in quanto ognuno dei partecipanti si è riconosciuto in qualcuna delle distorsioni cognitive presentate.
Attenzione ai "devo"! I “devo” stabiliscono le regole su come vivere e sono la base da cui attingiamo i nostri pensieri critici o distorti. Insieme ai partecipanti abbiamo elencato alcuni tra i “devo” più comuni e abbiamo identificato alcune domande che ci possono aiutare ad individuare i nostri “devo”, passo fondamentale per cercare di ridimensionare il senso di obbligo e il senso di colpa.
4- Come posso potenziare la mia autostima?
In conclusione, alcuni tra i concetti fondamentali che supportano l’autostima: la comprensione e la benevolenza che nutriamo per noi stessi, sono l’essenza dell’autostima. Quando ci rivolgiamo a noi con questi sentimenti, tendiamo ad accettare i nostri errori, scegliamo obiettivi raggiungibili, nutriamo aspettative ragionevoli per noi stessi, siamo in grado di essere empatici con noi e gli altri, possiamo diventare assertivi nell’esprimere i nostri bisogni e i nostri desideri.
Ma come riuscire a comprendersi? Come possiamo affermare il nostro valore? Come gestire i propri errori? Che vuol dire essere assertivi? Gli spunti da cui partire per rispondere a queste domande sono molti e meriterebbero di essere approfonditi singolarmente, magari in un altro seminario.
Il dibattito finale mi ha confermato la grande attenzione che viene posta all’autostima in riferimento ai ragazzi, ai figli, sempre più a rischio di scarsa autostima come dimostrano recenti statistiche; attenzione anche al tema dell’assertività sui luoghi di lavoro e al come affrontare, con se stessi, i sensi di colpa.
Ringrazio quanti hanno preso parte alla mattinata e hanno contribuito attivamente alla riuscita dell’incontro. Spunti e domande mi saranno utili per i prossimi seminari. E ringrazio anche il Mese del benessere psicologico che non finisce qui: l’iniziativa SIPAP continua e tutti gli psicologi coinvolti, me inclusa, sono a disposizione per consulenze gratuite.