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Il cioccolato è uno degli alimenti più consumati in tutto il mondo e viene definito il “cibo del buon umore”, ma vero che mangiare cioccolata genera benessere? I risultati degli studi sono controversi.
Mangiare cioccolata stimola la produzione di serotonina e di endorfine capaci di produrre un effetto di innalzamento del tono dell’umore. Il cacao contiene monoammine, tra cui la feniletilammina che è capace di produrre le stesse sensazioni che sperimenta una persona innamorata. Il consumo di cioccolato può offrire dunque sensazioni di rilassamento e di felicità (Università di Helsinki, in Finlandia).
Il cacao è anche uno stimolante naturale, può provocare un incremento dell’attenzione, dello stato di allerta e del rendimento mentale. Gli studenti che bevono una tazza di cioccolato risultano più efficienti intellettualmente di quelli che non lo bevono (Università di Wheeling in West Virginia). Il cacao, inoltre, ha effetti antiossidanti, di prevenzione delle malattie cardiovascolari e di alcune forme di cancro (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione).
Una cosa è certa: consumare cioccolata procura piacere e si associa all’attivazione di molte funzioni psicologiche. Il piacere della cioccolata può quindi generare benessere e predisporre a comportamenti sociali amorevoli (Lorenzini, Scarinci, 2013).
Gli studi condotti fino ad oggi indicano che l’assunzione quotidiana di 50 grammi di cioccolato fondente per 3 giorni riduce i sintomi dello stress, dell’ansia e della depressione. In generale, il consiglio più diffuso sembra essere quello di non farsene mancare circa 28 grammi al giorno.
Tuttavia, altre ricerche attestano risultati esattamente contrari: il cioccolato potrebbe essere una concausa importante di infelicità, sbalzi d’umore e depressione. Il consumo di cioccolato può dare dipendenza, in quanto può essere consumato per appagare il proprio vuoto affettivo, per noia, per appagare un desiderio in modo rapido e compulsivo; può condurre all’obesità, alla perdita di controllo sui propri impulsi e addirittura alla perdita di autostima (Associazione Dietetica e della Nutrizione Britannica).
Infine, una ricerca australiana (pubblicata su Journal of Affective Disorders) esclude l’effetto benefico della cioccolata sull’umore: “La cioccolata può fornire un piacere emotivo, soddisfacendo un desiderio, ma quando viene consumata per avere un conforto o per vincere il malumore, è più probabile che sia associata a un prolungamento dello stato d’animo negativo, piuttosto che alla sua fine”.
Che conclusioni trarne?
Il cioccolato, come tanti altri alimenti o sostanze, ci mostra i suoi effetti positivi ma anche i suoi lati negativi: può dare piacere, calore, appagare, ma può anche indurre l'aumento di peso, rendere dipendenti e influire negativamente. Certamente è importante distinguere tra il cacao puro e il cioccolato ricco di grassi, zuccheri e calorie.
Ippocrate sosteneva che “è la dose che fa il veleno”. Consumare cioccolato dovrebbe essere un momento di piacere e non un modo per tentare di controllare o sfogare le proprie emozioni. Evitate quindi di assumere cioccolata quando vi sentite in ansia, tristi o stressati e cercate invece di rimanere in ascolto delle vostre emozioni e dei vostri bisogni e di mangiare del buon cioccolato fondente con moderazione.
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Se ne sente parlare spesso e spesso mi viene chiesto che cosa sia l’autostima e se sia possibile potenziarla per stare meglio con se stessi e con gli altri. La risposta è articolata ed ecco l’idea di organizzare un seminario che rappresenti un’opportunità per approfondire il discorso a 360° e rispondere a queste e altre curiosità.
Se volete saperne di più, potete cliccare qui per andare alla pagina ufficiale e prenotarvi al seminario.
Mi farebbe piacere se partecipaste numerosi!